La sedazione cosciente per via inalatoria è, per il paziente, una situazione di piacevole rilassamento psichico e muscolare con mantenimento della collaborazione attiva.

L’utilizzo della sedazione cosciente con protossido d’azoto in Odontoiatria Infantile (Pedodonzia) è una metodica che da un preziosissimo aiuto all’operatore odontoiatrico nel trattare i pazienti così detti “difficili”. Deve essere sempre accompagnata dalla competenza, che ogni operatore, medico od odontoiatra, deve avere, in un approccio “psicoterapeutico” al paziente.

È ovvio che la paura del dolore è una costante del piccolo paziente che percepisce l’intervento odontoiatrico come “aggressione”, poiché la bocca è una zona estremamente delicata, la prima fonte di piacere succhiando il latte, quella parte del corpo che i bambini piccoli usano per scoprire il mondo mettendo gli oggetti in bocca per esplorarlo ed è per tutti questi motivi, che già Freud aveva indagato, che a nessuno piace andare dal dentista.

Eppure non è difficile, utilizzando le giuste metodiche, convincere anche bambini molto piccoli ad accettare serenamente le cure odontoiatriche.

La sedazione cosciente ha il grande vantaggio di educare progressivamente il paziente ad un buon rapporto con l’odontoiatria fino a portarlo al punto di non avere più la necessità di un supporto farmacologico per affrontare l’esperienza odontoiatrica.

Tecnica d’intervento

La sedazione cosciente con l’uso della miscela ossigeno/protossido d’azoto permette di ottenere questo risultato in modo semplice e sicuro.

Questa tecnica si caratterizza per l’utilizzo di apparecchiature, specifiche per l’uso odontoiatrico, la somministrazione della miscela avviene tramite una mascherina nasale che permette di lavorare senza problemi nella bocca del paziente.

Fattori favorevoli della tecnica sono un’altissima flessibilità di controllo, l’estrema facilità e rapidità di induzione e soprattutto l’immediato recupero funzionale senza effetti ritardati.

Che aspetto ha un paziente e come si sente nella fase di analgesia relativa?

L’espressione del viso è quella di un individuo cosciente. La respirazione è normale e tranquilla, i muscoli sono rilassati. Le pupille sono normali e si contraggono normalmente alla luce. La frequenza del polso è normale, come lo è la sua pressione sanguigna e il colorito della pelle. Poiché si sta curando un paziente cosciente, la sua reazione, verbale o fisica, sarà indicatrice del suo stato.

Benché il paziente sotto analgesia sia cosciente, egli non è del tutto sveglio. A dispetto di sé, egli comincia a provare un senso di rilassamento, di benessere, di sicurezza, di euforia.

Nella fase più profonda dell’analgesia scompare il dolore, ma è sempre presente la consapevolezza del tatto e della pressione. I suoni giungono al paziente in modo chiaro, ma più lontano. Rumori forti e improvvisi possono farlo uscire dal suo piacevole stato, pertanto è opportuno che durante la sedazione l’ambiente sia tranquillo e rilassante. Un sottofondo di musica melodica ad un volume non troppo alto è gradito e lo aiuta ad estraniarsi.

Altri fattori molto importanti, specie per chi tratta bambini sono un alterato senso del tempo, che fa sì che il paziente sia convinto, alla fine del trattamento, di essere rimasto sotto sedazione per un tempo molto piùbreve della realtà, e una amnesia agli eventi sgradevoli. Pertanto anche se è successo che il paziente abbia, per un attimo, sentito dolore, non se ne ricorderà finito l’intervento e non perderemo la sua collaborazione faticosamente costruita.